Esattamente cento anni fa, Leon Theremin battezzava il primo elettrofono a essere prodotto su scala industriale, sdoganando la musica oltreumana con il suo miagolante giocattolone. Gli smaliziati polistrumentisti Valeria Sturba e Vincenzo Vasi, al secondo dispaccio sotto la ragione sociale Ooopopoiooo, omaggiano quel twist epocale con un’operazione simile: fare il contropelo alla musica “difficile” con piglio giocoso e finanche demenziale, mettendo in campo un vasto arsenale di suoni e strumenti non convenzionali. E da Joe Meek ai Faust, dai Residents agli Swell Maps, dai Flying Lizards ai Pram, i riferimenti sono fin troppo palesi.
Ce n’è davvero per tutti i gusti: il Brian Eno di Sky Saw (Lo Sconosciuto), Stereolab meets Sufjan Stevens (Misika), swing formato radiolina a valvole (Il Topino Va), caricature querule alla Renaldo and the Loaf (Dai Topich), Tom Waits riletto dai Bachi Da Pietra (PerDono), rigurgiti Matmos-iani (Rosafunky), numeri chamber stile Penguin Cafè Orchestra (La Partida, dal repertorio di Victor Jara), tarantelle elettroniche (la title track composta, pare, addirittura da Tristan Honsinger). Il problema è che la maggior parte dei brani rimangano poco più che frammenti, appunti incompiuti, esperimenti irrisolti, e il risultato più che eclettico è disgregato.
Una maggiore padronanza in sede compositiva avrebbe dato più consistenza a quello che rimane un pur intrigante divertissement. In ogni caso, missione compiuta: la musica seria non è mai stata così divertente (e, per l’appunto, un pizzico di raziocinio in più e di autocompiacimento in meno non avrebbe guastato).
Tracklist
1. Lo Sconosciuto
2. Misika
3. Il Topolino Va
4. Dai Topich
5. OOPArt
6. Spacsio
7. Bar Berio
8. PerDono
9. Rosafunky
10. Toki
11. La Partida
12. OpoSong
13. Elettromagnetismo e Libertà
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